Come si potrebbe comprendere meglio il nostro stato d’animo quotidiano? La tecnologia viene in soccorso della nostra mene e del nostro corpo.
Non è strano come a volte ci si dimentica delle emozioni provate in un determinato giorno, magari qualche settimana fa. Per fortuna, il progresso tecnologico potrebbe darci una mano a gestire e monitorare queste sensazioni, perché l’argomento emotivo è sempre più sotto i riflettori. Emteq Labs è tra le realtà che stanno cercando di fare la differenza, progettando un paio di occhiali sorprendenti.
Immaginate di avere a disposizione degli occhiali intelligenti che, anziché osservare il mondo esterno, si concentrano esclusivamente sulle vostre espressioni facciali. Questo è esattamente ciò che gli occhiali Sense di Emteq Labs si propongono di fare. Attraverso un sofisticato sistema di sensori integrati, questi occhiali riescono a monitorare i movimenti del volto in tempo reale, permettendo di comprendere il vostro stato emotivo, come mai prima d’ora.
I sensori, posizionati nella parte superiore della montatura, sono progettati per intercettare ogni piccolo movimento degli occhi e delle sopracciglia. Nel frattempo, quelli sul bordo inferiore si occupano di analizzare l’attività delle guance e della mascella. Questo insieme di tecnologie consente di rilevare anche i movimenti più sottili, che spesso esprimono che cosa realmente proviamo, dal sorriso alle sopracciglia aggrottate. È una sorta di “lettore di emozioni” che ci aiuta a essere più consapevoli di noi stessi e delle varie e sfumate emozioni che ci attraversano.
Dietro il progetto: Charles Nduka e la sua visione
Alla guida di questo innovativo progetto c’è Charles Nduka, un chirurgo estetico con radici nel Regno Unito, il quale ha dedicato gran parte della sua carriera alla ricostruzione della muscolatura facciale per pazienti che hanno subito traumi o danni ai nervi. La sua esperienza e la sua passione per la riabilitazione hanno ispirato la nascita degli occhiali Sense. Nduka ha dichiarato che il suo obiettivo iniziale era quello di aiutare le persone che soffrono di paralisi facciale, ma poi ha realizzato che la tecnologia poteva avvantaggiare un numero molto più ampio di individui.
“Ho avuto l’intenzione di sviluppare una tecnologia che potesse supportare i pazienti in riabilitazione,” ha spiegato Nduka, “ma nel mio cammino ho capito che questo strumento aveva potenziale per essere utile anche in contesti diversi, per capire meglio e quindi assistere le persone nelle loro emozioni quotidiane.”
La sua visione trasmette non solo speranza, ma anche la possibilità di aprire nuove strade in vari ambiti, dalla salute mentale al benessere emotivo, esplorando in modo più significativo i legami tra tecnologia e umanità.
Futuro e opportunità per Sense
Attualmente, gli occhiali Sense non sono ancora disponibili sul mercato, e non c’è una data ufficiale di rilascio, anche se l’azienda prevede di presentare un kit demo ai partner commerciali a dicembre. Questo ha sollevato alcune speculazioni: alcune persone, con un pizzico di cinismo, suggeriscono che potrebbe trattarsi di una mossa per attirare l’attenzione dei grandi nomi della tecnologia come Meta o Apple.
In mezzo a queste considerazioni, è intrigante notare che Emteq non è l’unica realtà impegnata nel settore del rilevamento delle emozioni. Altre compagnie, come Hume, sono alla ricerca di tecnologie innovative che possano riconoscere le emozioni attraverso l’analisi del tono vocale. Inoltre, tanti chatbot moderni possiedono la capacità di interpretare emozioni di vario tipo, sia positive che negative, trasformando così la comunicazione digitale in un’interazione più empatica. Si prospetta dunque un futuro dove il monitoraggio delle emozioni potrebbe diventare parte integrante delle nostre vite.