Roma si è trasformata in un palcoscenico di luci e ombre al Theatre du Chatelet, dove la cerimonia del Pallone d’Oro ha preso vita.
Tra glamour e glamour, una tensione palpabile ha accompagnato l’evento, con un retrogusto di intrighi e lamentele. Quest’anno la statuetta dorata è stata assegnata a Rodri, un centrocampista dell’immenso Manchester City, ora però, purtroppo, alle prese con un grave infortunio. Il giocatore ha trionfato nella scorsa Premier League ed è stato il pilastro della nazionale spagnola agli Europei, dove ha dimostrato il suo grande talento. La notizia della sua vittoria, tuttavia, ha sorpreso molti, poiché in molti speravano di vedere Vinicius, il giovane fuoriclasse del Real Madrid, ricevere il premio. La notizia del rifiuto da parte del Real Madrid di partecipare alla cerimonia, giunta nel primo pomeriggio, ha creato scompiglio e scalpore tra i tifosi.
Quella di quest’anno è stata una serata davvero particolare, visto che per la prima volta, dopo ventuno lunghi anni, né Lionel Messi né Cristiano Ronaldo erano tra i candidati per il prestigioso premio di miglior giocatore del mondo. Ci si aspettava, dunque, un’atmosfera più serena e festosa. Eppure, la notizia bomba del ritiro del Real Madrid ha incupito il clima. Sembra che il club, presieduto da Florentino Perez, fosse già a conoscenza che il trofeo sarebbe andato a Rodri, e così, in una mossa inaspettata, ha deciso di non inviare la sua delegazione a Parigi. Inizialmente, Vinicius Junior era considerato il principale favorito e ora la sua assenza ha lasciato il pubblico e i collezionisti di emozioni spiazzati.
A bordo dell’aereo, che era pronto a decollare dall’Adolfo Suarez di Barajas, non si sono presentati nemmeno l’allenatore Carlo Ancelotti, candidato anch’egli per il premio di miglior tecnico dell’anno, e altre stelle come Jude Bellingham, Dani Carvajal, Federico Valverde e Antonio Rudiger. Kylian Mbappé, altretanto noto, avrebbe dovuto accompagnare la delegazione. L’annuncio della vittoria di Rodri è giunto mentre i riflettori erano puntati su altri attori che speravano nel riconoscimento.
La vittoria di Rodri e l’onore a Carlo Ancelotti
Rodri ha ottenuto il Pallone d’Oro in un anno che si preannunciava come la sua consacrazione, tornando ai vertici del calcio mondiale. Nello stesso tempo, Carlo Ancelotti ha ricevuto il premio per miglior allenatore, ma in un clima di assenteismo forzato da parte del Real Madrid, ciò ha reso l’assegnazione piuttosto imbarazzante. Il club, secondo De la Fuente, ha trasmesso un messaggio negativo al mondo del calcio, sottolineando come la non partecipazione a un evento di questo calibro non giovi a nessuno.
Ancelotti, che ha guidato il Real Madrid a conquistare trofei a raffica, ha visto il suo nome associato a quelli di altri grandissimi allenatori, tra cui Guardiola e Scaloni, ben noti per le loro compagini di successo. È stato un momento da incorniciare, ma è evidente che l’assenza del club più importante della storia moderna del calcio ha dato un certo sapore amaro alla premiazione.
Premiazioni e sorprese tra i protagonisti del pallone
Nel corso della serata, molti altri nomi di spicco hanno fatto parlare di sé. Lautaro Martinez si è classificato settimo, davanti a mostri sacri come Haaland e Mbappé, e ha avuto l’onore di premiare il connazionale Emiliano Martinez, portiere dell’Aston Villa, che ha conquistato il Premio Yashin, dedicato ai migliori estremi difensori. È palese che da questa cerimonia emersa una varietà di talenti da tutto il mondo, inclusi i giovani calciatori che stanno rapidamente conquistando il palcoscenico mondiale.
Ma la vera emozione della serata è stata l’assegnazione del Pallone d’Oro femminile, andata ad Aitana Bonmatì, calciatrice del Barcellona, che ha portato a casa il titolo per il secondo anno consecutivo, consolidando il suo posto tra le leggende del calcio. Insomma la cerimonia ha riservato numerose sorprese e si è svolta in un’atmosfera di attesa e grande partecipazione, nonostante la controversa assenza del Real Madrid.