Recentemente, un’equipe medica dell’ospedale Sir Charles Gairdner di Nedlands, in Australia, ha affrontato un caso curioso e preoccupante.
Un uomo di mezza età è giunto in ospedale lamentando dolori alle gambe, anemia e strane eruzioni cutanee. Dopo aver escluso altre possibili cause, la diagnosi si è rivelata lampante: carenza critica di vitamina C. Questo caso è stato documentato sul British Medical Journal Case Report e riaccende l’attenzione su una malattia storicamente legata ai marinai.
Cos’è lo scorbuto, la malattia dei marinai
Lo scorbuto è, in sostanza, una malattia causata dalla mancanza grave di vitamina C, anche conosciuta come acido ascorbico. Questo micronutriente fondamentale è cruciale per la produzione di collagene, una sostanza essenziale per mantenerci in salute. Pensateci: la vitamina C è responsabile della struttura di pelle, vasi sanguigni e tessuti ossei. Quando questa vitamina scarseggia, il corpo non riesce a riparare efficacemente i suoi tessuti. Si possono notare lividi dolorosi, ferite che guariscono lentamente e sanguinamenti gengivali. Ma non è finita qui, perché anche i muscoli e le articolazioni possono risultare affaticati e deboli. Se la carenza diventa estrema, lo scorbuto può addirittura causare emorragie letali.
Una volta, questa malattia era tristemente nota come “malattia dei marinai”. Durante le lunghe traversate del periodo tra il XV e il XVIII secolo, i marinai erano particolarmente vulnerabili, costretti a vivere per mesi con diete povere e senza accesso a frutta e vegetali freschi. Il medico navale James Lind è tra i pionieri che iniziarono a studiare le cause di questa condizione e, nel 1795, la marina britannica decise di includere il succo di agrumi nelle razioni, creando così una solida difesa contro il terribile scorbuto. Oggi, la cura per questa malattia consiste nel ripristinare i livelli di vitamina C, attraverso integratori e una dieta sana.
Ritorno al passato: è possibile che lo scorbuto riaffiori?
Seppur i clinici australiani avvertono che non possiamo parlare di un vero e proprio ritorno dello scorbuto ai giorni nostri, è necessario non sottovalutare i segnali lanciati da casi sporadici. Negli ultimi anni, si sono registrate segnalazioni di altri pazienti affetti da sintomi simili, ma questi eventi, anche se rari, non possono passare inosservati. Un’analisi recente è stata in grado di indicare che la carenza di vitamina C potrebbe essere comune, e mai come oggi, si deve prestare attenzione a una malattia che sembrava scomparsa.
Fattori sociali e economici sono ora protagonisti in questa storia. In molte parti del mondo, una dieta non equilibrata, spesso dovuta a mancanza di cultura alimentare e sopratutto a questioni economiche, porta a un insufficiente apporto di vitamina C. Ci sono anche aree urbane definite “deserti alimentari” dove reperire frutta e verdura fresca è una vera sfida. Ma non finisce qui, perché nei Paesi sviluppati, l’aumento del costo della vita rende difficile la possibilità di acquistare cibi nutrienti. Problemi come l’assunzione di farmaci possono ostacolare l’assorbimento di nutrienti fondamentali. Neppure le persone che affrontano una chirurgia bariatrica per perdere peso possono sentirsi fuori pericolo. Disturbi alimentari e condizioni mentali come ansia e depressione possono incorrere nel malassorbimento di nutrienti, rendendo di fatto lo scorbuto un argomento più pertinente di quanto si possa immaginare.
In risposta a questa necessità di consapevolezza, i medici invitano: it’s time to pay attention.