Avvio horror come nel 1997: Frati svelano segreti inquietanti che li hanno portati fuori dalla contestazione

Le difficoltà del campionato di Serie C possono trasformare una stagione in un incubo. L’Ascoli si trova a dover affrontare il periodo buio.

Cinque sconfitte di fila e solo un punto guadagnato in sette partite fanno parte di un ruolino disastroso. La situazione è tale da dover alzare un campanello d’allerta, sia per la squadra che per i supporter. Ma cosa c’è di più in questa storia?

La stagione in corso è certamente una delle più difficili per l’Ascoli, con un inizio che ha già scritto pagine di delusione. Solo otto punti nelle prime undici giornate non si erano mai visti in oltre cento anni di storia. Il club, sotto la guida di Massimo Pulcinelli e del direttore sportivo Emanuele Righi, sta lottando per evitare di entrare nella storia come la formazione meno competitiva di sempre. Eppure, la situazione è critica, e l’allenatore Mimmo Di Carlo ha già fatto registrare il triste primato di nessun punto nelle sue prime quattro partite al timone. Certo, prima di lui Mister Delio Rossi aveva ottenuto almeno un punto, ma ciò non basta per risollevare le sorti bianconere. Quest’anno, l’Ascoli vive una stagione complessa, una vera e propria crisi di risultati.

La fanbase ha visto momenti più bui, facendo riferimento alla triste era post-Rozzi, ma mai era stata così opaca dal punto di vista di risultati. Ogni partita sembra una battaglia e ogni punto guadagnato è quasi un miraggio. Le statistiche parlano chiaro e gli avversari non perdonano, approfittando di ogni errore. I tifosi si trovano a vivere momenti di frustrazione, sperando in un improvviso cambio di rotta nella gestione della squadra.

Riconoscere il passato per affrontare il presente

Un’importante figura nel contesto sportivo dell’Ascoli è Alessio Frati, che ha fatto la storia della squadra bianconera, essendo stato il miglior marcatore con 26 reti in Serie C. Facendo un tuffo nel passato, Frati ricorda come nel 1997 anche l’Ascoli visse un inizio disastroso, simile a quello attuale. Nel ’97, sotto la guida di mister Salvatore Esposito, la squadra affrontò diverse difficoltà che portarono a risultati scarsi; eppure, dopo alcuni chiarimenti interni e una ritrovata coesione, si riuscì a concludere la stagione all’ottavo posto.

Ascoli Calcio Stadio del Duca- Foto: Instagram @ascolicalcio1898fc- amigosdevilla.it

Ritrovarsi in un gruppo in difficoltà può sembrare opprimente. All’epoca, i tifosi esprimevano il loro disappunto, e il clima di scoraggiamento si sentiva forte. Il momento critico portò la squadra a riflettere e a confrontarsi, cercando di ricostruire un feeling e una fiducia. Questo percorso non fu semplice, richiese impegno e dedizione. Frati sottolinea come quel chiarimento sia stato fondamentale per cementare l’unità del gruppo e per avviare un percorso di ripresa.

L’attuale Ascoli ha bisogno di quell’equilibrio e di quella determinazione per invertire la rotta. Ogni piccolo passo, ogni punto conquistato è cruciale in questo difficile campionato di Serie C, dove la speranza non è mai da sottovalutare. Nonostante il pessimismo, la strada della ripresa, seppur tortuosa, è aperta e può essere percorsa.

La strada della risalita

Frenare la striscia di sconfitte deve diventare un imperativo, e anche se il contesto attuale è sfavorevole, la squadra ha bisogno di credere nella possibilità di riprendersi. Il campionato è strano e, a differenza di altri sport, ciò che conta non è solo la tecnica individuale, ma il gioco di squadra, la capacità di reagire e di affrontare le avversità. Più il gruppo sarà unito, e più sarà difficile per gli avversari sopraffarlo.

Ogni calciatore deve rendersi conto dell’importanza del proprio ruolo e della responsabilità che si porta sulle spalle. La pressione è alta, ma insieme si può lavorare per costruire fiducia e moralità, giorno dopo giorno. Ci sono le basi per una ripartenza, e si deve trovare la forza di rialzarsi ed affrontare il prossimo avversario, passo dopo passo. Se l’Ascoli vuole risalire la china, un lavoro collettivo è fondamentale per smontare l’incredibile ingranaggio della sconfitta.

Le sfide sono tante e la strada sarà lunga, ma l’importante è non perdere di vista gli obiettivi. Sì, esistono momenti critici e negativi, ma guardare avanti è essenziale per costruire un futuro migliore. Ogni incontro è una nuova opportunità e in questo sport particolare e affascinante, il cambiamento è sempre dietro l’angolo, per chi ha la forza e la determinazione di combattere, anche quando tutto sembra perduto.

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Rossana Muraca